LANCIANO – “La fatica di crescere. Il disagio giovanile” è il titolo del convegno nazionale che si è tenuto a Lanciano all’auditorium ‘Gennaro Paone’ della banca Bper in viale Cappuccini. L’evento, organizzato dalla sede regionale per l’Abruzzo della L.A.I.C. (Libera Associazione Invalidi Civili), ha trattato la tematica del disagio giovanile sotto diversi aspetti: sociale, sanitario, psicologico ed in relazione all’uso di internet. Tante le persone, soprattutto i ragazzi degli istituti ‘Da Vinci’ e ‘De Giorgio’ di Lanciano, che hanno partecipato con molta attenzione alla tematica che li riguarda da vicino. Oltre alle scuole hanno partecipato numerosi soci della Laic, sia regionali che extra regionali.
Ad aprire il convegno, il presidente Laic Regione Abruzzo Carlo Barrella: “Sono orgoglioso del convegno annuale che organizziamo. Il lavoro è frutto del nostro impegno ma anche, e soprattutto, della Regione Abruzzo che ha creduto da sempre in noi e nel nostro impegno nel sociale. Quanto all’argomento del giorno dirò soltanto che il disagio giovanile è un fenomeno, purtroppo, assai diffuso nella società moderna e spesso sfocia in comportamenti gravi ed auto lesivi come la violenza , l’uso di sostanze stupefacenti, alcool, gare spericolate che spesso finiscono in tragedia ed altri atteggiamenti di rilevanza penale. Il valore atteso da questo convegno, a cui partecipano politici, religiosi, magistrati, avvocati, e studiosi della disciplina, è quello di fornire una conoscenza mirata e più specifica su questo grande problema sociale che è il disagio giovanile, permettendo così agli operatori del settore di poter agire su più livelli e consentendo di fornire una diagnosi più completa e finalizzata al problema che può coinvolgere non soltanto il singolo individuo ma tutta la famiglia con riflessi sulla società”.
Parole, queste del Presidente Barrella, che hanno colpito anche Silvio Paolucci (PD), Assessore regionale al Bilancio e alla Sanità: “Sanità e sociale sono due servizi che devono lavorare insieme per migliorare il livello qualitativo. Laic Abruzzo, fin dalla sua fondazione, lo ha sempre fatto distinguendosi come una delle migliori offerte del settore sociale. L’associazionismo è una grande porta di dialogo con la comunità e dei problemi che essa vive e rappresenta il futuro, con tutti gli oneri e gli onori che ne seguono”.
Si è poi discusso sul ruolo di internet e dell’uso che ne fanno i giovani. A parlare dell’argomento la psicologa Lorena Gagliardi che con esempi semplici ha subito centrato il punto di vista psicologico: “La dipendenza da internet non ha una definizione precisa perché prende in causa vari aspetti della sfera individuale. Si può parlare di New Addiction quando l’oggetto della dipendenza non è dovuto a sostanze chimiche come la droga. In questo caso si tratta di internet che, assieme allo sviluppo imponente degli ultimi anni dei social network hanno cambiato il mondo, influenzandolo in maniera esponenziale. Un uso eccessivo di internet porta alla distruzione della vita normale in favore di una virtuale con tre fasi precise: la fase iniziale, tossico filia e tossicomania. Naturalmente non stiamo demonizzando internet o i social, sotto la lente c’è l’uso eccessivo di questi strumenti che, come tutti gli eccessi, può causare gravi problemi sociali che poi sfociano nel disagio”. Al convegno era presente anche Mario Porrone, presidente Laic regione Campania che nel suo saluto alla platea ha ricordato: “Una delle cause principali di morte tra i 15 ed i 25 anni è suicidio, quindi è una crisi che interessa tutta la società non solo i giovani”. Spunto, quest’ultimo, che fa da trampolino per l’argomento successivo ossia il disagio giovanile sotto il punto di vista sanitario. A prendere la parola è Francesco Guarino, educatore professionale Asl2 per le dipendenze patologiche: “Quando si parla di giovani preferisco non usare il termine ‘problema’ ma disturbi. I problemi non sempre hanno una soluzione mentre i disturbi sì ed è per questo che è fondamentale la prevenzione di questi disturbi. I disturbi si dividono in tre fasce: Universale (tutta la popolazione è potenzialmente coinvolta con fattori di rischio nella norma), Selettiva (fattori di rischio superiori a quelli della media) e Indicata (Parte della popolazione è coinvolta e i fattori di rischio sono critici in quanto non si presenta ancora una sintomatologia di disturbo. A sua volta si può intervenire su 3 livelli: Individuale, Micro aree e Macro Aree. Infine l’intervento del Professor Mario Fulcheri, docente di Psicologia clinica all’Università ‘Gabriele D’Annunzio’ di Chieti e Pescara che si è soffermato sul fenomeno del bullismo: “Ci sono diversi tipi di bullismo: fisico (violenza fisica), Relazionale (esclusione di altre persone da un determinato gruppo) e Verbale (violenza a parole). Tutte e tre possono distruggere le persone che la subiscono. Con la diffusione massiccia di internet e dei social è nato anche un altro fenomeno, il Cyberbullismo. Senza demonizzare internet o i social, dobbiamo constatare che oggi giorno questi strumenti non sono sempre forme di vita alternative ma vita reale in formato digitale. Da qui nasce poi il cyberbullismo che, appunto, altro non è che bullismo in formato digitale ma ugualmente doloroso per chi lo subisce, anzi forse anche di più visto che ormai sulla grande rete di internet tutti sanno tutto di tutti. Anche qui non bisogna generalizzare: come tutte lo cose ci sono aspetti positivi e negativi. Il bullismo, poi, non è un reato ma può avere conseguenze giuridiche”.
Gran finale con gli studenti degli istituti ‘Da Vinci’ e ‘De Giorgio’ che con balli ed elaborati digitali e scritti hanno portato il loro contributo al tema del convegno, assieme ai loro insegnati e che poi sono stati premiati dalla Laic. 28 dicembre ’16.