Lanciano – Sala gremita all’Auditorium ‘Gennaro Paone’ della Bper in viale Cappuccini a Lanciano, per il convegno nazionale organizzato dalla libera Associazione invalidi civili (Laic) la cui sede regionale è a Lanciano. Al convegno, il cui tema è il Recupero sociale e valorizzazione dell’invalido’, hanno partecipato numerosi esponenti politici: Silvio Paolucci, assessore regionale al Bilancio e alla Sanità, Camillo D’Alessandro, consigliere regionale del PD, Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti. Con loro anche Vincenzo Palmerio, ex primario del reparto ‘Fisiatria’ dell’ospedale ‘Floraspe Renzetti’ di Lanciano, Pietro Falco, medico legale e Carlo Barrella, presidente della Laic Abruzzo.
Presenti, inoltre, numerosi ragazzi degli istituti ‘De Giorgio’ e ‘De Titta’ di Lanciano, che hanno partecipato alla realizzazione di un elaborato basandosi sul tema del convegno, curato dalla professoressa Mariangela Procaccini: “Il nostro progetto mira, tra l’altro, a sviluppare uno spirito di solidarietà che generi tra i giovani, relazioni sociali senza pregiudizi culturali ed etnici per accrescere la consapevolezza della cittadinanza attiva – spiega Barrella – ecco il perché della presenza di tanti giovani. E, doverosamente, ritengo di esprimere apprezzamento per questi ragazzi in quanto, per i molti anni passati, avevamo perso il senso della scuola e dello studio giovanile. Il contatto con loro, ci ha fatto rivivere lo spirito e la vita dell’essere studente. I lavori eseguiti dalle classi quarta e quinta degli istituti ‘De Giorgio’ e ‘De Titta’ hanno evidenziato sentimenti profondi ed una grande sensibilità sulle tematiche proposte, che sono oggetto di questo convegno nazionale.”
“L’invalidità – prosegue il presidente Laic – costituisce una tematica propria del nostro tempo, in rapporto alle profonde modificazioni determinate dalla rivoluzione industriale, che negli ultimi due secoli ha trasferito il lavoro umano dall’attività motoria della muscolatura umana alla macchina. La problematica del recupero dell’invalido, nel convegno, viene considerata nei suoi molteplici aspetti: giuridici, medico – legali, riabilitativi, sociali e che poi sfociano nella valorizzazione, forse l’aspetto più importante.” A testimonianza dell’importanza della valorizzazione dell’invalido e dei tutte le assistenze necessarie, ha parlato Silvio Paolucci (Pd), assessore regionale alla Sanità: “Quando Camillo D’Alessandro mi ha fatto conoscere la realtà della Laic, siamo subito rimasti colpiti. Il loro lavoro è in anticipo rispetto al target al quale sta andando incontro la Sanità. Con l’aumento dell’età media, infatti, la sanità dovrà necessariamente rimodularsi per offrire una maggiore cura e assistenza alle persone in età avanzata e che nel futuro saranno il fulcro dell’offerta sanitaria.” “Questo non lo dico io – riprende l’assessore regionale – ma i dati e per questo l’assistenza che offre la Laic non è solo un’iniziativa lodevole da cui si deve prendere esempio, ma un vero e proprio investimento sul futuro della sanità. Un impegno che trova d’accordo la Regione, che noi adesso amministriamo e che conferma il proprio sostegno, anche e non solo economicamente, visto che andiamo nella stessa direzione: un lavoro silenzioso ma fatto con dovizia e partendo dalle fondamenta.”
“Carlo Barrella ci ha ringraziato – aggiunge Camillo D’Alessandro (Pd), consigliere regionale – ma, in realtà siamo noi che lo ringraziamo. Non solo lui ma tutto la squadra Laic per il lavoro che svolgono quotidianamente e che, nel tempo, è diventato un punto di riferimento. In questo mi stupisco che, in passato, nessuno in Regione ha notato questa importante realtà che offre un servizio fondamentale. Laic ha fatto scelte che restano nel tempo: sostenere ed investire sul futuro di tutte le forme di assistenza agli invalidi.”
Un investimento molto importante per Laic, il cui punto principale è proprio la tutela dell’integrità fisica e psichica dell’essere umano, la sua reintegrazione nella vita sociale e lavorativa – in quanto menomata rispetto ad un normo dotato – rappresenta un dovere fondamentale per tutta la società , il cui fine è proprio quello di assicurare il pieno benessere, sia fisico che spirituale senza alcuna distinzione. “Questo benessere – prosegue Barrella – non può che scaturire dalla possibilità di un’attività produttiva, premessa indispensabile con la quale il lavoro diventa fonte di vita e, di conseguenza, di soddisfazione. E’ un fine, quello del reinserimento degli invalidi nella vita sociale, che deve essere affrontato in modo completo, nell’interesse sia dei singoli che della collettività. Tutto ciò è possibile da realizzare, non limitandosi solo alla riparazione economica del danno oppure con misure assistenziali più o meno caritatevoli, ma intervenendo sulla menomazione stessa. Attenuandola e condizionarla in modo da consentire il reinserimento di chi vive quotidianamente il disagio. Cambiando intervento sanitario e politiche sociali, il compito prefisso può essere portato a compimento.”
“Questa è l’Italia migliore – aggiunge Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti – assistere volontariamente persone in difficoltà è un atto che merita di essere celebrato. Sono orgoglioso, sia come sindaco che come medico ormai in pensione, di avere questa realtà a Lanciano. E mi riempie d’orgoglio vedere una così grande partecipazione delle scuole, ma questo è un merito degli insegnanti e dei dirigenti scolastici.”
Finora, però, si è parlato solamente del recupero sociale. Bisogna introdurre ora il concetto di valorizzazione: “Le finalità del recupero sociale dell’invalido – spiega Carlo Barrella – devono prescindere da una visione unilaterale con finalità di utilizzazione umana per fini produttivi. L’inserimento dell’invalido nel mondo del lavoro, quindi, richiede alcune aggiunte rispetto ad una persona normo dotata. Le menomazioni fisiche psichiche devono trovare compenso dinamico e gratificazione, intese come capacità di riacquisire la gioia di vivere e di acquisire, nel tempo, nuove metodologie tecniche e fiducia nelle innovazioni scientifiche che possono responsabilizzare l’attività umana così come quella di una persona portatrice di minorazioni. L’invalido assunto con il collocamento obbligatorio non deve essere considerato un’imposizione di legge ma deve essere perfettamente integrato in un lavoro appropriato, dopo aver analizzato quelle che possono essere le sue attitudini. Spesso, infatti, i soggetti diversamente abili riescono ad esprimere nel lavoro, attitudini che i normo dotati non riescono a sviluppare. Anzi, in alcuni casi, lo dicono dati oggettivi, hanno capacità superiori. In Italia ed in Europa, le statistiche affermano che vi è un’alta percentuale di invalidi e disabili. La nostra associazione, auspica l’emanazione di una serie di leggi che prevedano la presenza di invalidi all’interno delle istituzione a tutti i livelli. Introdurre una sorta di quote invalidi, così come è stato fatto, giustamente, con le quote rosa.”
Infine Barrella, conclude con un auspicio per il futuro: “Voglio sperare che da questo convegno a cui partecipano esponenti politici, della magistratura, medici, uomini di fede, avvocati e studiosi della disciplina, possano scaturire utili indicazioni per eventuali proposte per la modifica ed il perfezionamento di leggi sia nazionali che regionali che riguardano una gran parte di cittadini che hanno diritto alla protezione sociale secondo i dettati della costituzione italiana in base alla quale l’invalido si pone, nell’intera collettività, in posizione di pari dignità ed uguaglianza rispetto a tutti gli altri cittadini.” Di particolare interesse anche la citazione fatta dal medico legale Pietro Falco, che può riassumente la filosofia dell’opera prestata dalla Laic: “Dedicare tempo ad una persone disabile, non è una perdita di tempo, ma un’esperienza che arricchisce chi la svolge e chi la riceve.” Il convegno Laic è stato patrocinato dalla Regione Abruzzo, Bper banca, Provincia di Chieti, Comune di Lanciano, Patronato Enasco e Associazione Onlus ‘Bianco airone pazienti’ di Lanciano.
Piergiorgio Di Rocco, giornalista